Marzo, 2019

23marTutti i giorniDue Vescovi, due Cattedrali per l’anteprima di Alpi dell’ArteSabato 23 a Cuneo e domenica 24 marzo a Saluzzo

Dettagli dell'appuntamento

Sabato 23 marzo nel Duomo di Cuneo e domenica 24 nella Cattedrale di Saluzzo i Vescovi delle rispettive diocesi hanno benedetto due Cristi di Dorino Ouvrier e il Sant’Orso e la Vierge Ouvrante di Giovanni Thoux, opere che rimarranno esposte nelle due Cattedrali per tutta la durata della rassegna Alpi dell’Arte (Manta, 7 aprile – 3 giugno). Sono state cerimonie semplici ma molto sentite senza banalità, né falsa esteriorità che è ormai il simbolo del nostro tempo, dove, come ricordato nell’omelia della Messa da parte del Vescovo di Cuneo, conta solo più la bellezza esteriore ad ogni costo e la supremazia sull’altro miscelata alla spasmodica ricerca dell’apparire. Parole molto profonde che tutti hanno apprezzato e che traspaiono in modo evidente dalle opere e dal tenore di vita semplice degli artisti e artigiani della Vallée d’Aoste.

Sabato sera erano presenti a Cuneo per la benedizione del Cristo di Dorino Ouvrier del pannello ligneo raffigurante Sant’Orso e della Vierge Ouvrante di Giovanni Thoux  il parroco di Manta Don Beppe Arnaudo e il Sindaco Mario Guasti oltre a alcuni rappresentanti della comunità mantese. Le opere di Thoux e Ouvrier sono state dislocate nella bellissima cappella del Crocefisso dove le espressioni popolari della scultura della Vallée d’Aoste ben si compendiano con il raffinato Cristo settecentesco attribuito al Plura.

Domenica mattina a Saluzzo invece oltre il Sindaco di Manta e il Presidente dell’associazione Octavia nonché Sindaco di Scarnafigi Riccardo Ghigo erano presenti anche i ragazzi “normalmente abili” della Cooperativa Airone che saranno i custodi e i ciceroni della mostra l’Alterità di Donato Savin. Un momento anche in questo caso molto sentito anche per la dislocazione del Cristo di Dorino Ouvrier all’interno della Cappella del  SS. Sacramento della Cattedrale di Saluzzo dove dietro l’altare è posto il magnifico polittico quattrocentesco di Hans Clemer.

Un giusto connubio tra l’arte spontanea e “selvatica“ di Dorino Ouvier e la magnificenza e la ricercatezza di Hans Clemer. Due artisti che hanno saputo, l’uno tramite la pittura l’altro con la scultura, abbellire chiese, cappelle delle montagne piemontesi e valdostane e farci capire attraverso le loro opere la grandezza e la bellezza della divinità e dell’immateriale senza dimenticare la debolezza dell’animo umano.   

Intanto tutto il paese di Manta si sta mobilitando per accogliere gli amici valdostani          La Manta : Voglio aiutare e vivere il mio paese: con questa filosofia tutto il borgo di Manta si è stretto attorno al suo sindaco per prepararsi ad accogliere gli amici della Vallée d’Aoste. Associazioni di volontariato, massari, animatori dell’oratorio, commercianti, arredatori, gente comune si stanno in questi giorni adoperando in ogni modo per onorare con il giusto benvenuto il popolo fratello della Valle d’Aosta. Per la prima volta Manta si sente paese, si riscopre comunità ed è questo ritrovarsi che ha fatto si che l’intero paese si mobiliti. Si è capito subito nelle riunioni organizzative che ormai si susseguono da più di due mesi e con una partecipazione e una vitalità mai riscontrata prima. Sono attesi a Manta infatti due pullman con più di cento persone provenienti dalla Vallée d’Aoste. Saranno presenti anche gli assessori regionali di riferimento e la rappresentanza del Sindacato Autonomo SAVT. Oltre ai cinque artisti e le straordinarie donne della cooperativa Les Tisserands giungeranno per accompagnare il Cristo dei Peuples Frères la Chorale de Valgrisenche e il gruppo Lou Tintamaro de Cogne con i loro coloratissimi costumi e la loro contagiosa allegria.

Torna in cima