Aprile, 2019

07aprTutti i giorniNoste Pàire, Notre Père, Padre NostroReligiosità popolare, spiritualità e tradizione a Manta dal 7 aprile al 3 giugnoVia Maero 6, 12030 Manta CN

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La storia delle Alpi è assai intrisa di una religiosità profonda che spesso si interseca con i misteri di una magia demoniaca rappresentante la forza e le tentazioni del demonio. Spesso nei paesi di montagna si ricorreva al clero per scacciare i malefici e soprattutto vincere il potere occulto delle masche e del demonio.

In Santa Maria degli Angeli a Manta saranno quattro artisti a farci scoprire questa spiritualità popolare attraverso le loro opere. Il percorso artistico formato da opere dei quattro autori ci permetterà di percorrere e riflettere sulla nostra vita dalla nascita fino alla morte. Il magnifico fiocco di Angelo Bettoni ci permette di ammirare tutte le ansie, i timori, e l’attesa dei genitori per l’arrivo di un figlio, la maternità di Guido Diemoz l’amore di una madre per il nascituro, il clochard di Bettoni invece ci farà riflettere sui veri valori della vita, dimenticando l’esteriorità e la falsità che oggi pervade la nostra realtà odierna. Sarà il quadro di Bernard Damiano invece con la sua esplosione di colori che rappresenterà il grido di dolore del mondo ed in particolare di una donna, madre o amante che sia, rivolto al Cristo in croce morente, quel Cristo che Dorino Ouvrier ha così magnificamente realizzato ricavandolo da un pezzo di legno nodoso raccolto nei boschi di Cogne e che verrà donato alle comunità alpine delle Diocesi di Cuneo e Saluzzo. Un Cristo distrutto dal dolore ma con lo sguardo rivolto agli Angeli che sono pronti a portarlo in cielo. 

Oltre a queste opere dedicate al ciclo della vita saranno esposte nella Chiesa Parrocchiale di Manta altri Cristi particolari, come l’autore stesso ama definirli, di Dorino Ouvrier e due opere significative di Guido Diemoz rappresentanti la religiosità popolare più profonda ossia il momento della benedizione della casa, così sentito nel mondo alpino e il ringraziamento prima di mettersi a tavola. Due momenti importanti nella vita quotidiana delle Alpi che l’artista Diemoz ha saputo rappresentare con la grande libertà espressiva e la tematica tradizionale legato al mondo rurale valdostano. 

Guido Diémoz nasce a Doues, dove vive e lavora, nel 1949. Giunto relativamente tardi alla scultura, ha iniziato l’attività di artigiano del legno nel 1977, dimostrando un originale temperamento che lo ha portato a realizzare opere di grande vigore plastico. 

Angelo Bettoni, “Pino”, per gli amici, vive da cinquant’anni in Valle d’Aosta, a Perloz, dov’è installato anche il suo atelier. Ma il suo museo a cielo aperto è più in alto, nel villaggio di Chemp: un balcone naturale dove, tra le baite, è esposta una parte delle sue sculture e quelle degli amici che l’artista invita a lasciare sul luogo perché, citando John Keats, “L’opera d’arte è una gioia creata per sempre”. La grande passione di Bettoni per il legno lo porta a partecipare, con successo, a mostre, fiere ed eventi. Numerose sono le mostre dedicate, sia in Italia sia all’estero, a Bettoni, che propone un’espressione artistica a volte persino astratta ma ancorata alla Valle d’Aosta.

Bernard Damiano, grande pittore contemporaneo elogiato da Testori e autore della statua posta davanti alla cattedrale di Chartres, umile, sempre sorridente i cui quadri e le sculture si possono ammirare nei maggiori musei e gallerie d’Europa e non solo, è stato un generoso artista  che ha permesso, nel primo dopoguerra, di far decollare quella bella avventura dell’Escolo e il laboratorio di scultura di Coumboscuro. 

Per la prima volta, le Alpi e la loro millenaria civiltà si incontrano nel segno della creatività di quattro tra gli artisti più noti legati dal tema della religiosità popolare e della vita di ogni giorno. Un evento espositivo di rilievo nazionale, in un paese cerniera tra la terra cisalpina e l’Europa. Manta, dunque, per due mesi crocevia di incontro e confronto delle Alpi e della loro civiltà. Via di scambio e di comunicazione tra i popoli, la montagna alpina ha saputo assumere importanti momenti di vita democratica e creare alte espressioni di valore artistico, che hanno raggiunto l’Europa e le terre oltreoceano. 

Inaugurazione domenica 7 aprile ore 10 presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli (Manta). 

Organizzato da:

Associazione Octavia

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