I Borghi di Octavia
Lagnasco
Comune di pianura, di probabile origine medievale, che accanto alla tradizionale attività agricola (è un’importante realtà frutticola a livello nazionale ed europeo ed è sede di alcune importanti associazioni di produttori del comparto ortofrutticolo) ha sviluppato un modesto tessuto industriale. Fu feudo dei marchesi di Saluzzo che, all’inizio del Trecento, l’alienarono per pagare un riscatto alle famiglie Solaro e Tapparelli, patrizi astigiani e saviglianesi.
Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono i tre castelli residenziali, realizzati tra la metà del Trecento e i primi del Seicento, all’interno dei quali sono presenti cicli decorativi, pittorici e plastici che rappresentano una delle testimonianze più alte della pittura profana del Quattrocento e del manierismo piemontese. Di notevole interesse è anche la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria delle Grazie, all’interno della quale è presente un affresco raffigurante la Madonna col bambino, nonché la confraternita del Crocifisso e il santuario di Santa Maria. Da menzionare, infine, la cappella di San Gottardo, con pareti dell’abside e volta interamente decorate ad affresco.
«Lagnasco, con i suoi panorami e il patrimonio storico, incarna l’essenza del Piemonte, offrendo tradizioni e natura ineguagliabili»
Anonimo
Scoprire Lagnasco
Lagnasco è un piccolo borgo agricolo nel cuore nella piana saluzzese. Al centro del paese si erge maestoso il complesso dei Castelli dei Marchesi Tapparelli d’Azeglio, che ingloba tre diversi edifici nati sul finire dell’XI secolo per volere dei Marchesi di Busca e sviluppatisi fino al XVIII secolo.
La Sala della Giustizia, forse il punto più spettacolare del percorso, è completamente decorata con affreschi e stucchi, e celebra le qualità morali a cui Benedetto Tapparelli si ispirava nella sua mansione di giudice di Saluzzo.
A pochi metri dal Complesso dei Castelli dei Tapparelli d’Azeglio si trova la Parrocchia di Santa Maria delle Grazie, affacciata su piazza Umberto I, luogo d’incontro del borgo e punto di riferimento di “Fruttinfiore”, la manifestazione dedicata alla migliore produzione frutticola locale.
Castelli Dei Marchesi Tapparelli D’Azeglio
Un complesso castellato che ingloba tre diversi edifici nati sul finire dell’ XI° secolo
Visita con biglietto d’ingresso
Tel : 017546710.
Indirizzo: Via Castelli 1.
Santuario
Santa Maria
Il santuario sorge in prossimità del cimitero del paese, e venne eretto nel 1747 dal conte Fiippo Tapparelli sul luogo di una precedente cappella già dedicata a Santa Maria delle Grazie
Indirizzo: Via Santa Maria
Chiesa Parrocchiale Di Santa Maria Delle Grazie
Fino al 1722 risulta attiva come chiesa parrocchiale.
La vecchia chiesa fu abbattuta alla fine del Settecento.Visitabile su richiesta.
Tel (Parrocchia): 017572121.
Indirizzo: Via Eandi 2
Confraternita Del Crocifisso
La Chiesa della Confraternita, dedicata a Gesù
Crocifisso, è la più antica del paese.
Visitabile su richiesta.
Indirizzo: Via Saluzzo 4
Cappella Di San Gottardo
Cappella funeraria, situata all’interno del Cimitero,
dedicata alla venerazione del “Beato Aimone”
All’interno del Cimitero Comunale, visitabile in orario di apertura.
Indirizzo: Via Santa Maria.
Lagnasco si racconta
I Castelli dei Marchesi Tapparelli D’Azeglio di Lagnasco si presentano come un complesso castellato che ingloba tre diversi edifici nati sul finire dell’ XI° secolo e sviluppatisi fino al XVIII°. La costruzione ebbe inizio intorno al 1100 per opera dei Marchesi di Busca, i quali costruirono un fortilizio difensivo corrispondente all’attuale manica centrale.
Nella prima metà del XIV° secolo, in un epoca caratterizzata da continue lotte territoriali e che vide come protagonisti anche gli Angiò, il primo nucleo dei Castelli venne ampliato e riorganizzato da Manfredo IV di Saluzzo.
Dimora ufficiale della signoria dei Tapparelli a partire dalla seconda metà del 1300, i Castelli videro nel XVI° secolo il periodo di maggior rinnovamento architettonico ed artistico grazie al volere di Benedetto I° Tapparelli, figura eclettica e raffinata, giudice in Saluzzo durante il dominio francese di re Francesco I .
Sul finire del XIX° secolo Emanuele Tapparelli d’Azeglio, ultimo discendente della signoria, riportò sotto il suo controllo l’intero complesso negli anni condiviso con altre famiglie nobili.
Alla sua morte, avvenuta nel 1890, i Castelli e le terre vennero messi a disposizione della comunità, rispettando il volere di un uomo nobile di spirito oltre che di rango.
Nel 1998 ebbero inizio i lavori di riqualificazione del complesso che durarono fino al 2008, riportando alla luce un inaspettato scrigno di meraviglie e splendida testimonianza di evoluzione artistica ed architettonica plurisecolare. Attualmente è visitabile con un percorso museale che interessa circa il 20% dell’intera struttura, in attesa della prosecuzione dei lavori di restauro artistico.
Fino al 1722 risulta attiva come chiesa parrocchiale S. Maria delle Grazie. La vecchia chiesa fu abbattuta alla fine del Settecento, ma solo nel 1938 fu costruito il coro, dove prima vi era l’abside della chiesa romanica. Sotto il profilo patrimoniale piuttosto rilevante la presenza in Lagnasco dell’abbazia cistercense di Staffarda, che era proprietaria di un’ampia azienda agraria (“La Grangia”) nell’area di confine con Scarnafigi, in seguito passata, come il resto del patrimonio dell’ente.
Il santuario sorge in prossimità del cimitero del paese, e venne eretto nel 1747 dal conte Fiippo Tapparelli sul luogo di una precedente cappella già dedicata a Santa Maria delle Grazie.
Decorato nel 1866, venne completato nel 1938, mentre il campanile fu edificato nel 1964. Si tratta di una Chiesa con pianta a quattro cappelle. Il campanile è alto ventisette metri, ed è sormontato dalla statua della Madonna con le braccia aperte in atteggiamento protettivo (1947-1950). Santa Maria è la Santa Patrona di Lagnasco.
La Chiesa della Confraternita, dedicata a Gesù Crocifisso, è la più antica del paese. Fu costruita nel 1519 e ne secoli successivi fu ampliata ed abbellitta. L’interno è ad una sola navata con due altari laterali dedicati al culto di San Rocco e Sant’Agata e Santa Lucia.
Custodisce le reliquie dei Santi Martiri Sulpizio e Salvata, prelevati dalle catacombe di Roma nel 1720 dalla contessa Rosa Tapparelli, i Corpi Santi venerati dalla comunità la prima domenica di maggio.
Cappella funeraria, situata all’interno del Cimitero, dedicata alla venerazione del “Beato Aimone”, ove è sepolta la salma del Marchese Emanuele Tapparelli D’Azeglio, ultimo rappresentante della stirpe, Senatore del regno ed ambasciatore, deceduto a Roma il 24 aprile 1890, come ricorda il testo apposto sulla lastra in bronzo a chiusura della cripta. Nel suo testamento il Marchese aveva espresso il desiderio di essere seppellito nell’antica cappella di San Gottardo costruita dai suoi antenati nel 1553 entro il recinto del Cimitero, dove, fra altri bei dipinti di quell’epoca, vi è pure l’effige del Beato Aimone Tapparelli